DORATURA A MISSIONE
La doratura a missione è una tecnica molto più semplice da eseguire rispetto alla doratura a guazzo, e permette di applicare la foglia d'oro su qualsiasi superficie preventivamente verniciata o comunque non porosa.
Nella tecnica a missione non è necessaria ne la preparazione del fondo con gesso di Bologna, ne la stesura di bolo.
La tecnica consiste essenzialmente nello stendere un liquido con potere adesivo sull'oggetto da dorare ed applicare poi la foglia d'oro. Questo liquido adesivo è chiamato missione (da cui il nome della tecnica).
Ci sono due tipi di missione: missione all'acqua e missione a vernice (missione all'olio).
La missione all'acqua permette un'applicazione molto veloce, occorre attendere infatti solo pochi minuti (10-15 minuti) perché sviluppi il suo potere adesivo, inoltre, la missione all'acqua è indicata per la decorazione di superfici poste all'interno e a media porosità come legno, gesso, stucco, carta etc.
La missione a vernice necessita invece di un'attesa di 3 ore prima di essere adesiva, ma la brillantezza finale è maggiore, inoltre, è ideale per dorare superfici poste all’esterno ed estremamente compatte come metallo, marmo e vetro.
DORATURA CON MISSIONE ALL'ACQUA
Una condizione importante per un ottimo risultato è quella di applicare la missione all'acqua su superfici a media porosità e ben liscie. Infatti, se applicata su superfici ad alta porosità viene velocemente assorbita dal supporto, non garantendo una buona adesività. In questi casi è consigliabile applicare prima uno strato di vernice, compatibile con il supporto, per ridurre l'assorbimento e carteggiare poi con carta abrasiva a grana fine (320).
Nella doratura a guazzo, prima di stendere la colla di pesce per incollare la foglia oro, si stende il bolo (rosso, giallo o nero). Nel caso della doratura a missione, è possibile sostituire il bolo con del colore acrilico che imiti la tonalità del vero bolo, da stendere prima di applicare la missione.
Questa preparazione serve da base per dare un colore di fondo alla superficie in modo da far risaltare meglio il colore oro e dargli una tonalità particolare.
Anche dopo aver steso il bolo vero o un colore acrilico, è sempre meglio dare una carteggiata con carta abrasiva a grana finissima (400).
A questo punto si passa all'applicazione della missione, che viene eseguita a pennello stendendo uno strato uniforme sulla prima parte di superficie da dorare.
In linea di massima, per ottenere una buona doratura resistente, è consigliabile applicare la missione in strati il più possibile ridotti. Questo perchè una volta applicata la foglia il processo di asciugamento della missione si arresta, lasciando fra foglia e sottofondo uno strato elastico di eccessivo spessore. In questa situazione qualsiasi sollecitazione subisca la foglia si formerebbero grinze e spaccature. Concludendo l'operatore deve applicare la missione nella misura minore possibile, compatibilmente con le esigenze di appiccicosità.
Dopo circa 10-15 minuti dalla stesura, la missione diventerà appiccicosa e pronta a ricevere la foglia d'oro.
Per applicare la foglia d'oro si comincia aprendo delicatamente il libretto e lo si accosta al cuscino da doratore. Poi con l'aiuto del coltello da doratore, si fa scivolare una foglia d'oro sul cuscino e la si stende soffiandoci sopra leggermente.
Ricordarsi che la foglia d'oro va sempre presa con il coltello e mai con le dita altrimenti si distruggerà subito.
A questo punto si può tagliare in pezzi più piccoli la foglia, sia per agevolarne la presa, sia per seguire al meglio le parti da dorare. Questo ritaglio va fatto con il coltello da doratore. Appoggiare il coltello sul punto in cui si vuole procedere al taglio e fare un piccolo movimento avanti e indietro, appoggiandosi leggermente sul foglio, poi togliere il coltello. Attenzione a non incidere la pelle del cuscino.
Dopo che la missione ha sviluppato il suo potere adesivo (per la valutazione del giusto tempo di attesa prima dell’applicazione della foglia, toccare con un dito la superficie trattata a missione, questa deve risultare leggermente appiccicosa) si prende la foglia d'oro necessaria con il pennello di vajo da doratore e si accosta al pezzo in lavorazione. Si procede in questo modo fino alla completa applicazione dell'oro.
La foglia d'oro applicata a missione non può essere brunita per cui il risultato non è lucido.
Quanto spiegato è valido per la doratura a missione fatta con oro vero in foglia, anche se solitamente questa tecnica si esegue con foglie di oro imitazione (in gergo orone), prima di tutto perché l'oro vero ha caratteristiche tali che vengono esaltate solo con la doratura a guazzo, poi perché trattandosi di una tecnica più economica non sarebbe conveniente utilizzare una materia prima così costosa.
L'oro imitazione si fa aderire all'oggetto da dorare con l'aiuto di un bombasino in pelo di vajo, che battuto di punta, ci aiuta a spingere la foglia nelle parti più difficili da raggiungere con le dita.
Una volta applicato l'oro imitazione, sarà necessario stendere sulla superficie dorata una vernice finale di protezione, in quanto l'oro imitazione contenendo rame si ossida facilmente.
Come vernice finale è possibile stendere sulle dorature vernici naturali, come si faceva anticamente, a base di gommalacca o gommalacca decerata oppure le più moderne vernici acriliche che possono essere lucide, opache o satinate, a seconda dell'effetto desiderato.
DORATURA CON MISSIONE A VERNICE
La missione a vernice (o ad olio) è una miscela di olii con tempo di essiccazione di 3 ore, il che vuol dire che sviluppa il suo potere adesivo dopo circa 3 ore dall'applicazione.
Ciò comporta il rischio che la superficie trattata si impolveri. Sarebbe perciò preferibile un ambiente di lavoro privo di polvere.
Il tempo atmosferico influenza il tempo di essiccazione: umidità e freddo lo allungano, al contrario il calore lo riduce. L'indicazione di 3 ore va intesa quindi con una certa elasticità.
Dopo questo lasso di tempo è comunque possibile cominciare l'applicazione della foglia d'oro e d'argento (vera o imitazione).
La missione per dorare a vernice può essere utilizzata su superfici poste sia all’interno che all’esterno ed è particolarmente adatta all'applicazione di oro in foglia su superfici estremamente compatte come metallo, marmo e vetro.
La missione all'olio va applicata con un pennello in pelo di martora, per superfici piatte è preferibile un pennello piatto mentre per superfici intarsiate e per oggetti piccoli è consigliabile un pennello tondo.
Se la superfici risulta troppo liscia per far aderire la missione, sarà necessario stendere prima una vernice aggrappante compatibile con il supporto da decorare.
La missione deve essere cosparsa uniformemente e bisogna soprattutto evitare di ottenere spessori diversi nelle varie zone della superficie e il formarsi di grumi, perché i tempi di essiccazione risulterebbero diversi nelle varie zone della cornice.
Alla fine di una sessione è meglio gettare la missione rimasta nel contenitore dove la si è versata, ma non la si è utilizzata, perché attirerebbe troppa polvere.
È consigliabile inoltre proteggere dalla polvere la superficie già trattata, coprendola con una specie di tenda o mettendola, quando possibile, in posizione verticale.
Il doratore principiante nell'ansia di perdere il momento giusto per l'applicazione della foglia spesso anticipa i tempi con il risultato che la foglia risulterà opaca. Inoltre l'essiccazione verrà ulteriormente ritardata dalla mancanza di aria e la foglia sarà più vulnerabile perché poggerà su una superficie ancora morbida. Si noteranno particolarmente le ditate sulla foglia.
Il fatto che la foglia risulti opaca, se applicata in anticipo, viene sfruttato dai doratori esperti quando vogliono creare zone di diversa opacità e brillantezza nell'oggetto. Le zone volutamente opache verranno infatti ricoperte con la foglia prima delle altre zone.
Il principiante deve resistere alla tentazione di toccare la missione col dito per saggiare il grado di appiccicosità. L'impronta del dito si noterebbe anche dopo l'applicazione della foglia; se al posto del dito si usa la nocca, si riduce parecchio l'inconveniente, ma non lo si elimina completamente. Il metodo consigliabile è invece quello di avvicinare il dorso della mano alla missione in modo che i peli vengano leggermente attratti. Il doratore esperto è in grado di valutare l'appiccicosità della missione anche dal suo grado di luminosità: man mano che si essicca, infatti, la missione tende a diventare gradualmente più opaca.
Abbiamo visto che nella doratura a missione si può usare sia la foglia oro zecchino che oro imitazione. La foglia oro zecchino non è soggetta ad ossidazione, mentre la foglia oro imitazione, essendo costituita da una lega di ottone, tende ad ossidarsi e va perciò protetta con una vernice finale protettiva.
Le modalità di applicazione della foglia sono le stesse già viste sopra per la doratura con missione all'acqua.
La doratura con missione non può essere brunita, ma può essere antichizzata.
Per antichizzare la nuova doratura ci sono tanti metodi, consigliamo comunque l'impiego della vernice invecchiante che si presenta in soluzione concentrata e può essere applicata direttamente sulla doratura o opportunamente diluita per ottenere una patinatura più chiara.
È un prodotto semiliquido che può essere applicato sulla doratura con pennello o a tampone e va subito tolto con un batuffolo di cotone idrofilo in modo che rimanga in maggiore quantità nelle parti più incavate. Si otterrà così una patinatura d'invecchiamento molto realistica.